Warfare

Siamo da sempre in guerra.
Vi raccontiamo alcune delle battaglie che abbiamo combattuto.

2012
I nostri dispositivi sono stati sottratti dallo pseudo stato italiano, che tentando di accedervi con la forza si è scontrato con le nostre implementazioni crittografiche.
Non riuscendo ad accedere ai device, si sono rivolti ad una sorta di polizia postale e delle telecomunicazioni, che ha fallito ripetutamente nell'intento.
Ultima spiaggia, affidarsi ad analisti forense e hacker nel tentatido di violare le nostre cifrature. Dopo mesi di attacchi fallimentari, anche loro si sono dovuti arrendere all'inviolabilità dei nostri sistemi criptografici.
Li nasce CR1PT0.
2014
Dopo la sconfitta subita, lo pseudo stato italiano ha tentato di monitorarci per anni.
Provando ad intercettarci più volte, cercando di capire che tipo di dati uscissero dai nostri dispositivi, mostrando interesse verso i dati, chat e chiamate sia dei nostri notebook che degli smartphone.
La nostra tecnologia crittografica e di anonimato ci ha permesso di mantenere la privacy e di tenere lontani occhi indiscreti.
Non riuscendo a geolocalizzare le nostre comunicazioni nè a decodificarle, hanno nuovamente sottratto alcuni dei nostri dispositivi per accedervi fisicamente e ottenere file, chat e chiamate.
Ma la nostra tecnologia crittografica è rimasta inaccessibile.
2015
Un attacco sponsorizzato da chi si reputa stato ha provato a violare il nostro account Twitter.
Informati dal social, ci siamo resi disponibili per assisterli nell'analisi forense dell'attacco, ma non hanno sfruttato questa opportunità. Questa scelta non ha permesso loro di trovare il responsabile.
Ulteriore episodio bizzarro, il nostro account CR1PT0 viene assegnato ad altri.
Siamo ancora in attesa di una soluzione adeguata da parte del social.
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